Ford Escort
Ford Escort | |
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Descrizione generale | |
Costruttore | Ford |
Tipo principale | Berlina |
Altre versioni | Station wagon |
Produzione | dal 1968 al 2000 |
Sostituisce la | Ford Anglia |
Serie | Prima serie 1968-1975 Seconda serie 1975-1981 Terza serie 1981-1990 Quarta serie 1990-2000 |
Sostituita da | Ford Focus |
Altre caratteristiche | |
Della stessa famiglia | Ford Orion |
La Ford Escort è un'autovettura di classe media classificata nel segmento C, prodotta in 4 serie dalla Ford, tra il 1968 e il 2000. Il nome è stato usato anche per un modello destinato al mercato statunitense, in produzione fino al 2003. Questa versione però ha ben poco in comune con le "Escort" europee.
Si tratta dell'erede della Ford Anglia, modello prodotto per oltre un quarto di secolo. Nel 1998, dopo 30 anni di carriera, è stata sostituita dalla Ford Focus.
Indice
Le serie
Prima serie: 1968-1975
Escort I | |
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Descrizione generale | |
Versioni | Berlina Station wagon |
Anni di produzione | dal 1968 al 1975 |
Altro | |
Auto simili | Alfa Romeo Alfasud Renault 12 |
La prima serie della Ford Escort, prodotta negli stabilimenti britannici del gruppo Ford e, successivamente, dapprima in quelli belgie poi in quelli tedeschi per i mercati con guida a sinistra; nota anche come "Escort MK1" , venne presentata nel 1968 e si caratterizzava per una linea abbastanza morbida e di vaga ispirazione americana.
Disponibile inizialmente nelle versioni berlina 2 porte e berlina 4 porte, la nuova "Escort" puntava tutto sulla concretezza e sull'affidabilità della sua semplice ma robusta meccanica.
Nessun vezzo, quindi, ma un solido motore a 4 cilindri con albero a camme laterale e distribuzione ad aste e bilanceri, una solidasospensione posteriore ad assale rigido con balestre a foglia (davanti c'erano le ruote indipendenti MacPherson) ed un classicocambio manuale a 4 marce. Completava il quadro un impianto frenante a tamburi sulle quattro ruote. Sul mercato raccolse l'eredità della storica Ford Anglia.
Al momento dell'esordio la Escort era disponibile con 2 motori, uno di 940 cm³ (44cv) e uno di 1098 cm³ (53cv), 2 carrozzerie e 2 allestimenti: Base (solo 940 cm³) e De Luxe (940 e 1100 cm³). Pochi mesi dopo il lancio, venne resa disponibile anche una versione Station Wagon a 3 porte, col solo motore 1100, sia in versione base che "De Luxe".
All'inizio del 1969 vennero introdotte la "Escort GT" (solo berlina, sia a 2 che a 4 porte), mossa da un 4 cilindri di 1298 cm³ da 76cv, e la "Escort 1.3 De Luxe" (berlina e Wagon), con motore 1298 cm³ da 59cv.
Nel 1970 venne presentata la "RS 1600" (berlina solo 2 porte), con motore bialbero di 1601 cm³ da 110cv, destinata ad una clientela sportiva e facoltosa. Fu questo il primo modello Ford caratterizzato dalla sigla RS (da Rallye Sport), che caratterizzò anche vari altri modelli in seguito[1]
Al fine di soddisfare anche un'utenza meno esigente, nel 1971 fu introdotta la più tranquilla ed economica "Mexico" (solo berlina 2 porte), mossa dalla versione monoalbero da 86cv del 4 cilindri di 1601 cm³.
Le "1300 GT" prima e le "RS 1600" poi, fecero da base alle versioni impiegate con successo (due titoli mondiali) nel World Rally Championship. La produzione della "Escort Mk1" cessò nel 1975.
La Ford Escort prima serie fu l'auto usata da Bud Spencer e Terence Hill nel loro celebre film "Altrimenti ci arrabbiamo" nella celebre gara all'inizio del film e nella devastazione del locale del boss alla fine della pellicola.
Seconda serie: 1975-1980
Escort II | |
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Descrizione generale | |
Versioni | Berlina Station wagon |
Anni di produzione | dal 1975 al 1980 |
Altro | |
Auto simili | Austin Allegro Fiat 128 Renault 14 Volkswagen Golf |
Lo stesso anno debuttò la "Mk2", ovvero la seconda serie.
La "Escort 2", uscita nel 1975 e sviluppata principalmente a Colonia dalla Ford Germania (la "Mk1", invece, era stata concepita dalla filiale Ford inglese), conservava interamente la solida meccanica della serie precedente, abbinandola però ad una carrozzeria completamente nuova (almeno per le versioni berlina). Fu proprio l'estetica la parte più controversa della vettura. Se da un lato si presentava con linee tese e squadrate (secondo la moda del momento), dall'altro quella coda fortemente discendente, quasi similfastback (in realtà l'impostazione era a tre volumi, con bagagliaio separato dall'abitacolo, senza portellone), lasciava perplessi molti potenziali acquirenti.
Abbastanza singolare anche lo stile della Station Wagon (sempre a 3 porte), presentata contemporaneamente alle berline: tutta la parte anteriore fino alla portiera e gli interni, erano aggiornati alla nuova serie, mentre tutta la parte posteriore conservava inalterate le lamiere della precedente "Mk1", dando vita ad una sorta di auto "ibrida" (squadrata davanti, morbida dietro).
Disponibile, al momento del debutto (1975), in tre varianti di carrozzeria (2 porte, 4 porte e Station wagon 3 porte), 6 allestimenti (base, L, GL, Ghia, Sport e RS) e 5 motorizzazioni (da 940 a 2000 cc), la "Mk2" aveva una gamma assai estesa, molto più della serie precedente.
Proprio l'ampiezza dell'offerta, in grado di soddisfare chi cercava un'auto economica e semplice (versioni base e L), chi preferiva finiture di buon livello (GL e Ghia, con quest'ultima che sconfinava quasi nel lusso) e chi voleva un'auto sportiveggiante ("1600 Sport"), unita alla tradizionale fama di robustezza e affidabilità, costituiva una delle carte vincenti del modello. Il rovescio della medaglia era tuttavia costituito dalle prestazioni modeste in rapporto alla cilindrata e da una tenuta di strada non impeccabile sul bagnato. Quest'ultima caratteristica, dovuta alla trazione posteriore e al retrotreno a ponte rigido, comune anche alla "mk1", era resa più evidente dall'arrivo sul mercato di concorrenti a trazione anteriore e retrotreno a ruote indipendenti (Fiat 128, Renault 14) o interconnesse (Volkswagen Golf), che avevano un comportamento stradale migliore.
I motori erano gli stessi della serie precedente, ovvero i 4 cilindri con albero a camme laterale di 940 cm³ da (44cv), 1098 cm³ (50cv), 1298 (57cv o 70cv) e un 1598 da 73cv oppure 86cv, solo rivisti per migliorarne elasticità e coppia motrice. Il motore di 940 cm³ venne tolto di produzione nel 1976, dopo l'arrivo sul mercato della Ford Fiesta.
La gamma italiana della "Escort 2", che era meno estesa di quella disponibile per altri Paesi, sia per motivi fiscali, sia per il minor gradimento delle versioni a 2 porte non sportive, comprendeva:
- Escort (con paraurti verniciati di nero opaco, fari anteriori circolari, assenza di cromature e finiture spartane), disponibile con motori di 940 cm³ o 1098 cm³ e carrozzeria a 2 e 4 porte
- Escort L (in più, rispetto alla base, aveva paraurti cromati e interni meglio rifiniti), disponibile solo con motore di 1098 cm³ e carrozzeria a 2 e 4 porte.
- Escort GL (in più, rispetto alla L aveva, paraurti con protezioni in gomma, profilo lucido laterale, cerchi specifici, fari anteriori quadrati e interni ancora più curati), disponibile con motori 1100 e 1300 e carrozzeria a 4 porte
- Escort Ghia (in più, rispetto alla GL, aveva cornici cromate ai finestrini, tetto rivestito in vinile, profilo lucido laterale più spesso e interni più raffinati, con pavimento in moquette, sedili in velluto e inserti in legno sulla plancia) disponibile con motori 1300 (da 60cv) e 1600 (da 73cv) e carrozzeria a 4 porte
- Escort Sport (con interni sportivi, specchietti laterali neri ,paraurti neri divisi in due parti, fendinebbia, cerchi sportivi e strip laterali adesive nere,oppure color oro, per es.nelle vetture rosse metallizate), disponibile con motori 1300 da 70cv o 1600 da 86cv e carrozzeria solo 2 porte.
- Escort Wagon, con allestimento della berlina base e motore 1100
- Escort Wagon GL con allestimento della berlina GL e motori 1100 o 1300 (60cv)
Pochi mesi dopo il debutto della nuova gamma venne presentata la versione "Rs 1800", con motore bialbero di 1834 cm³ e 115cv. Questa versione fece da base per quella impiegata nel mondiale rally.
Nel 1977 un leggero restyling (fari quadrati per tutte le versioni, escluse le "Sport", nuova mascherina con marchio "Ford" nell'ovale blu, modifiche di dettaglio agli interni) interessò tutta la gamma, da cui sparì l'allestimento base per la berlina (rimase per la Wagon). Vennero introdotte anche le varianti "1.3 L" (berlina 2 e 4 porte) e "Wagon 1.1 L". Contemporaneamente venne lanciata la "RS 2000", equipaggiata con un bialbero DOHC di 1993 cm³ da 130cv. Basata sulla "RS 1800", la "RS 2000" se ne distingueva per un frontale completamente diverso (più pronunciato e dotato di 4 fari circolari e paraurti neri integrati). La "RS 2000" fece da base per la versione che, impiegata nel Campionato Mondiale Rally, vinse il titolo nel 1979. La "mk2" uscì di produzione nel 1980.
Terza serie: 1980-1986
Escort III | |
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Descrizione generale | |
Versioni | Berlina Station wagon Cabriolet |
Anni di produzione | dal 1980 al 1990 |
Premio Auto dell'anno nel 1981 | |
Altro | |
Auto simili | Fiat Ritmo e Tipo Lancia Delta Opel Kadett Renault 11 e 19 Volkswagen Golf |
Nel 1980 venne lanciata sul mercato la 3ª serie della Ford Escort. Si trattava, questa volta, di un modello completamente nuovo e rivoluzionato sia nella meccanica che nell'estetica, al punto che, con le serie precedenti, condivideva solo il nome. Originariamente, però, non doveva condividere neanche quello: era previsto che si chiamasse "Erika". La Ford non utilizzò poi per la produzione di serie questo nome, visto che era stato già registrato da un altro costruttore. Nel 1981 la Escort terza serie si aggiudicò il premio Auto dell'anno.
La trazione passò alle ruote anteriori, il cambio era a 4 o 5 rapporti, i motori, con albero a camme laterale e aste + bilanceri (il 1117 cc), e con albero a camme in testa (il 1297 cm³ e il 1597 cc) vennero montati trasversalmente, mentre il retrotreno prendeva la geometria a ruote indipendenti. Esteticamente la "mk3" presentava una nuova, originale e riuscita linea a due volumi e mezzo (uno dei primi esempi di applicazione di questo tipo di carrozzeria) con portellone posteriore, molto abitabile e pratica. Era disponibile sia nella versione a 3 porte che in quella a 5 porte. Pochi mesi dopo il debutto della berlina venne lanciata la Station Wagon, questa volta con carrozzeria a 3 e 5 porte. La versione a tre volumi, introdotta nel 1983, venne venduta come un modello a parte, la Ford Orion.
Le nuove Escort potevano contare, sul mercato italiano, inizialmente, su 3 propulsori: OHC a benzina (1117 cm³ da 55cv), e CVH, ovvero Compound Valve Hemisferical (1297 cm³ da 69cv e 1597 cm³ da 79cv); per il mercato tedesco, anche il motore 1117 era del tipo CVH, sempre con 55 cv. Quattro gli allestimenti (base, L, GL, Ghia) e 3 tipi di carrozzeria. La gamma italiana comprendeva:
- Escort Base (allestimento interno semplificato e abbigliamento esterno più spoglio), nelle versioni a 3 o 5 porte col solo motore 1100.
- Escort L (con allestimento più curato rispetto alla base, cerchi differenti), nelle versioni 3 e 5 porte, con motori 1100 o 1300.
- Escort GL (riconoscibile per l'allestimento più ricco rispetto alla L) con motori 1100 e 1300.
- Escort Ghia (con interni lussuosi, cornici lucidi ai finestrini più spesse, contorni cromati attorno ai fari e cerchi specifici) con motori 1300 o 1600.
- Escort Wagon (con allestimento base e motore 1100)
- Escort Wagon L (con allestimento L e motore 1100 o 1300)
- Escort Wagon GL (con allestimento GL e motore 1300)
La gamma comprendeva anche la sportiva "Escort Xr3" (solo a 3 porte), caratterizzata sportivamente (alettone posteriore, spoiler anteriore, bandelle sottoporta, codolini passaruota, cerchi in lega, fendinebbia, paraurti in tinta) ed equipaggiata con una versione a carburatore doppio corpo da 96 cv del 4 cilindri di 1597 cm³. Nel 1983 il motore adottò l'alimentazione ad iniezione elettronica, e raggiunse la potenza di 103 cv. Nel 1983 vennero lanciate le "Escort Cabriolet", nelle versioni "1.3" (1297 cm³, 69cv) e "XR3i" (1597 cm³, 103cv). Nel 1984 arrivarono le versioni Diesel, mosse da un 4 cilindri di 1,6 litri da 46cv. Le "1.6 D" (berlina e Wagon) erano disponibili negli allestimenti L e GL e Ghia. Nel 1985, accanto a lievi ritocchi agli interni e alla versione speciale "Laser" (solo 1.1 5 porte), debuttò la "RS Turbo", equipaggiata con una versione turbocompressa da 136cv del 1600 della "xr3i" Quest'ultima versione, molto sportiva anche nell'estetica (ancor più esasperata che sulla "XR3i"), avrà maggior successo nella serie successiva.
Terza serie restyling: 1986-1990
Nel 1986 un profondo restyling diede origine alla "Escort Mk3B" (per alcuni anche conosciuta come "Mk4" (una nuova serie) facendo di conseguenza slittare le numerazioni successive). A cambiare furono il frontale (completamente ridisegnato, più morbido e affusolato), i paraurti (integrati nella carrozzeria), i gruppi ottici posteriori (ampliati) e gli interni (completamente ridisegnati, con nuova plancia, sedili, pannelli porta e rivestimento del padiglione). Il rinnovamento coinvolse, ovviamente, anche Station Wagon e Cabriolet.
Dal punto di vista tecnico la novità consisteva, essenzialmente, in una rivisitazione dei motori. I 4 cilindri di 1.1 e 1.3 litri vennero dotati del sistema HCS per funzionare a combustione magra (cioè con una minor percentuale di benzina nella miscela) e ridurre i consumi (le potenze scesero, rispettivamente, a 50 e 60cv), mentre il 1600 a carburatore fu oggetto di una serie di affinamenti volti ad aumentarne la potenza, che infatti passò a 88cv. Invariati il 1600 a iniezione (riservato alle "XR3i") e il 1600 Diesel. La gamma comprendeva due allestimenti, CL (ovvero quello base) e Ghia, e 4 carrozzerie (berlina 3 porte o 5 porte, Station Wagon 5 porte e Cabriolet). La versione a 3 porte venne riservata alle sportive "XR3i".
Al momento del lancio erano disponibili le seguenti versioni:
- Escort 5p CL (1100, 1300 o 1600 Diesel)
- Escort 5p Ghia (1300 0 1600 a carburatore)
- Escort 3p XR3i (1600 a iniezione)
- Escort Cabriolet XR3i (1600 a iniezione)
- Escort Wagon CL (1300 o 1600 Diesel)
- Escort Wagon Ghia (1300, 1600 a carburatore o 1600 Diesel)
Nel 1987 la gamma venne completata con l'introduzione di una nuova versione del motore CVH, di 1392 cm³ da 75cv che andava ad inserirsi tra le 1.3 e le 1.6. Le "Escort 1400" erano disponibili negli allestimenti CLX (con intonazione lievemente sportiva: filetti rossi ai paraurti, copricerchi bianchi e dotazione leggermente superiore alle CL) e Ghia, nelle versioni berlina, Station Wagon e Cabriolet (solo Ghia). Sempre nel 1987 debuttò la "RS Turbo", equipaggiata con un 4 cilindri CVH di 1,6 litri sovralimentato con turbocompressore Garrett T3 e intercooler da 133cv. Disponibile nella sola versione a 3 porte e molto sportiva (assetto ribassato, spoiler anteriore, doppio alettone posteriore, ruote in lega specifiche, prese d'aria dinamiche sul cofano motore, bandelle sottoporta, codolini passaruota, fendinebbia circolari, sedili anteriori Recaro), ebbe un buon successo, dovuto anche ad una soluzione innovativa per l'epoca per contrastare definitivamente il sottosterzo (già poco marcato dal suo comportamento neutro su strada): all'avantreno montava un differenziale Ferguson viscoso a slittamento limitato. Così, la due volumi e mezzo veniva impressa nella storia dell'auto come prima Ford turbocompressa in Europa e prima vettura del segmento a montare un differenziale autobloccante all'anteriore.
Nel 1989 la cilindrata del motore Diesel crebbe a 1753 cm³ (60cv), mentre la gamma delle Station Wagon s'arricchì della versione Voyager, equipaggiata con motori 1400, 1600 o 1800 Diesel e caratterizzate da un allestimento particolarmente curato.
Quarta serie: 1990-1993
Escort IV | |
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Descrizione generale | |
Versioni | Berlina Station wagon Cabriolet |
Anni di produzione | dal 1990 al 2000 |
Euro NCAP | |
Altro | |
Auto simili | Opel Astra Renault 19 e Mégane Volkswagen Golf Fiat Tipo e Bravo/Brava |
Nel 1990, dopo aver affrettato i tempi nel tentativo di cogliere in contropiede due temibili concorrenti, la solita Volkswagen Golf 3 e la Opel Astra, che avrebbero esordito nel 1991, la Ford fece debuttare la 4ª generazione della "Escort" (per chi considera l'evoluzione del 1986 come un nuovo modello questa è la Escort "Mk5"). La vettura era completamente nuova ma non proponeva grosse novità tecniche od estetiche. La linea riprendeva l'impostazione della "Mk3", così come la meccanica, che riproponeva la trazione anteriore,mentre il retrotreno passava al sistema con ruote interconnesse e i motori 4 cilindri monoalbero in testa. Decisamente più moderno e curato, invece l'interno. In generale, tuttavia, appariva evidente che il lancio era stato eseguito troppo frettolosamente per battere la concorrenza, fatto che verrà confermato dall'evoluzione della vettura (con ben due restyling in otto anni, ogni 2 anni). Pochi mesi dopo il lancio della berlina, venne presentata anche la Station Wagon, che si dimostrò essere molto più comoda e piacevole della berlina, e ottenne infatti un successo enorme sul nostro mercato (in media, su 100 Escort vendute a quel tempo, 90 erano Station Wagon).
La gamma italiana comprendeva, inizialmente, 3 motori (il 1300 HCS(albero a camme laterale +aste e bilanceri) da 60cv, il 1600 a carburatore da 88cv ed il 1800 Diesel da 60cv), 3 varianti di carrozzeria (berlina 3 porte, berlina 4 porte e Station Wagon) e 2 allestimenti CLX e Ghia (riconoscibile per i paraurti in tinta con filetti cromati e l'allestimento più curato). Le versioni disponibili all'inizio erano:
- Escort CLX (con carrozzeria berlina 3 o 5 porte o Station Wagon e motori 1300 o 1600)
- Escort Ghia (con carrozzeria berlina 5 porte o Station Wagon e motori 1300 o 1600)
- Escort D CLX (con carrozzeria berlina 3 o 5 porte o Station Wagon e motore 1800 D)
- Escort D Ghia (con carrozzeria berlina 5 porte o Station Wagon e motore 1800 D)
Alla fine dell'anno venne lanciata la versione cabriolet, equipaggiata con il 4 cilindri a iniezione di 1597 cm³ e 106cv, mentre nel1991 la gamma si completò con la sportiva "RS 2000 16v" (solo 3 porte, con motore bialbero 16v di 1998 cm³ da 147cv alimentato a iniezione e dotato di catalizzatore a 3 vie e caratterizzazione estetica molto sportiva) e con le 1400i CLX Catalyst (1392 cm³ a iniezione elettronica Singlepoint e catalizzatore a 3 vie da 69cv).
Nel 1992, al grido di "Il 16 valvole diventa per tutti" la gamma "Escort" venne rivoluzionata. Al 1600 a benzina 8v (presto sostituito da un analogo motore a 4 valvole per cilindro) venne affiancato da un nuovo 4 cilindri (bialbero) 16 valvole di 1798 cm³ da 105cv alimentato a iniezione Multipoint e dotato di catalizzatore a 3 vie, mentre il 1300 HCS lasciò il posto al 1400 Singlepont catalizzato da 69cv. Una versione bialbero del 1800 16v da 126cv venne, infine, installata sulla Cabriolet. Invariata (tecnicamente) la "RS 2000". Contemporaneamente al lancio di queste nuove motorizzazioni venne moderatamente ristilizzato anche il corpo vettura: frontale con una nuova mascherina leggermente ridisegnata, paraurti lievemente modificati e nuovi rivestimenti interni.
Decisamente più sportiva la "Escort Cosworth". Con le altre "Escort", la Cosworthcondivideva ben poco, l'intera meccanica proveniva della Ford Sierra Cosworth, sul cui pianale a passo accorciato veniva montata una carrozzeria derivata da quella della Escort e molto incattivita (parafanghi allargati, minigonne, prese d'aria sul cofano motore, doppia ala posteriore). Mossa dal 4 cilindri bialbero 16v sovralimentato (con turbocompressore e intercooler) di 1993 cm³ da 220cv e dotata di trazione integrale permanente, la "Escort Cosworth" fece da base alla Escort WRC, impiegata nel mondiale rally. La versione stradale era catalizzata.
Quarta serie facelift: 1993-1995ifica sorgente]
Nel 1993 un medio restyling interessò la quarta serie della berlina media Ford[2]. A cambiare furono ancora il frontale (con una nuova mascherina ovale ridisegnata), i paraurti (dal design più morbido), i gruppi ottici posteriori (più estesi e parzialmente sul portellone) e gli interni (rivestimenti, pannelli porta). L'aggiornamento interessò. ovviamente, anche Station Wagon (che conservò immutati i gruppi ottici posteriori) e Cabriolet. I motori a benzina, tutti a iniezione multipoint e dotati di catalizzatore a 3 vie, avevano testata a 8 (1392 cm³, 69cv) o 16v (1598 cm³ 1798 cm³ o 1998 cm³). Il diesel di 1753 cm³ aspirato da 60cv, venne affiancato dalla versione Turbo intercooler da 90cv. Invariata (anche esteticamente) la Cosworth. La gamma, che comprendeva gli allestimenti Boston, Explorer (che si distinguevano per il paraurti anteriore modificato e che inglobava i fendinebbia ed un'impostazione sportiveggiante), Ghia e RS, s'articolava nelle seguenti versioni:
- Escort Boston (con carrozzeria berlina 5 porte o Station Wagon e motori 1400 a benzina da 69cv o 1800 D da 60cv)
- Escort Explorer (con carrozzeria berlina 5 porte o Station Wagon e motori 1600 16v da 90cv, 1800 16v da 105cv o 1800 TD da 90cv)
- Escort Ghia ((con carrozzeria berlina 5 porte o Station Wagon e motori 1600 16v da 90cv, 1800 16v da 105cv o 1800 TD da 90cv)
- Escort RS (con carrozzeria berlina 3 porte e motore 2 litri bialbero 16v da 147cv)
- Escort RS Cosworth 4x4 (berlina 3 porte)
- Escort Cabrio (con motore monoalbero 16v di 1,6 litri da 90cv o bialbero 16v di 1,8 litri da 126cv)
Quarta serie restyling: 1995-2000
Nel 1995 un altro, ultimo restyling (definito anche come "Mk7"): cambiano ancora il frontale (ammorbidito e arrotondato), i paraurti, il portellone posteriore con portatarga incassato e gli interni (completamente ridisegnati nella plancia, nei sedili e nei pannelli porta). Gli allestimenti erano 4 (Windstar, Explorer, Ghia e RS), mentre tra i motori sparirono il 1400 8 valvole e il 1800 diesel aspirato. Quest'ultimo venne rimpiazzato da un 1800 turbodiesel (senza intercooler) da 75cv che s'affiancava alla versione turbo intercooler da 90cv. Il 1800 16v a benzina, inoltre, era disponibile solo con testata bialbero e potenza di 115cv. Ancora invariata la Cosworth. Con questo restyling la derivazione a 3 volumi, prima denominata Ford Orion, venne nuovamente integrata nella gamma "Escort", col nome di "Escort Sedan" (e disponibile solo nella versione Ghia). La gamma italiana era composta da:
- Escort 1.4 8v 75cv (con carrozzeria berlina 5 porte o Station Wagon e nell'allestimento WindStar)
- Escort 1.6 16v 90cv (con carrozzeria berlina 4 o 5 porte o Station Wagon e allestimento Explorer o Ghia)
- Escort 1.8 16v 115cv (con carrozzeria berlina 4 o 5 porte o Station Wagon e allestimento Explorer o Ghia)
- Escort 1.8 TD 75cv (con carrozzeria berlina 5 porte o Station Wagon e allestimento "WindStar")
- Escort 1.8 TD 90cv (con carrozzeria berlina 4 o 5 porte o Station Wagon e allestimento Explorer o Ghia)
- Escort 2.0 RS 147cv (Carrozzeria solo 3 porte)
- Escort Cosworth 4x4 (con carrozzeria 3 porte)
Gli allestimenti "WindStar" ed "Explorer" vennero sostituiti entrambi, poco tempo dopo il lancio, dalle versioni "Village". Almeno per quanto riguarda il mercato italiano, l’allestimento “Windstar” è stato sostituito con l’allestimento “Village” (un cambio di nome, più i consueti piccoli ritocchi). Ma l’allestimento “Explorer” è rimasto in listino praticamente fino alla fine, insieme al “Ghia”. Solo da fine 1997, data l'imminente commercializzazione della prima Focus (nell'autunno 1998) in listino rimase solo l'allestimento “Ghia”, che tuttavia prese la denominazione "University" (e solo in carrozzeria SW), previo ordine diretto da Ford Italia ai vari concessionari sul territorio. Da fine dicembre 1997, per la precisione, non era più possibile ordinare modelli “Village” ed “Explorer”, ma solo “University” (SW), per ancora i mesi a venire prima del lancio della Focus. L'allestimento "University" aveva gli interni in velluto come le ultime "Ghia", e di quest'ultime riprendeva grossomodo anche le dotazioni di serie.
La Escort uscì poi quasi completamente di listino alla fine del 1998, dopo una lunga e ottima carriera, e fu sostituita dalla Ford Focus, più moderna e gradevole. Rimasero in vendita sino all'agosto 2001 solo alcuni modelli specifici (1600 16v e 1800TD - solo Station Wagon). Attualmente un numero piuttosto elevato di Escort è ancora circolante in Italia, quasi tutte risalenti al restyling del 1995 e quasi tutte Station Wagon.
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